20 aprile 2010

Gran Canaria, sul bordo del grande mare


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LAS PALMAS – Da alcuni mesi le Isole Canarie sono più vicine all'Italia. La compagnia low cost irlandese Ryanair ha infatti aperto la tratta diretta Pisa-Las Palmas, capitale di Gran Canaria, la terza isola dell'arcipelago. Ora bastano quattro ore di volo per arrivare nel fantastico clima di queste isole spagnole, di fatto però in Africa. Situate nell'Oceano Atlantico, di fronte alle coste del Marocco (dai 200 ai 70 km di distanza), questa serie di isolette di origine vulcanica rappresenta l'ultimo lembo d'Europa prima del grande balzo verso le coste americane. Ben lo sapeva Cristoforo Colombo che ad ogni partenza per il suo viaggio atlantico ha fatto prima tappa in questo estremo punto di terra. Le sue ragioni saranno anche state dettate dal cuore, ma era ben conscio che poi da qui si affrontava il nulla del grande mare. Ma come dare torto al navigatore/esploratore genovese. Queste isole sono contrassegnate da un clima estremamente mite, la loro forza sta nell'avere un inverno piacevole (si riesce a fare il bagno oceanico) e un'estate mai torrida e soprattutto ventilata.

Delle sette isole ognuna ha una propria peculiarità: Fuerteventura ad esempio è il regno dei windsurf per il suo vento e le spiagge selvagge, Gran Canaria invece è il paradiso del turista con le sue ampie possibilità alberghiere e la vocazione tipicamente vacanziera. Ma non sempre è stato così: negli ultimi 40 anni le isole, e in particolare Gran Canaria, hanno subito una riconversione economica: dall'agricoltura (pomodori, frutta) al turismo. La popolazione ha così abbandonato le campagne, faticose e poco redditizie, per spostarsi sulla costa e dare impulso all'industria turistica. Certamente l'isola di Gran Canaria (una delle sette dell'arcipelago) offre opportunità di alloggio di livello. Numerosi hotel e resort soddisfano le esigenze di un pubblico di alto standing. Ovviamente la massima concentrazione è sulla costa, anche se l'interno offre affascinanti scenari di grande respiro. La caratteristica è quella dei grandi complessi alberghieri, di proprietà di famose catene internazionali (Melia, Riu etc.) con hotel da oltre 500 stanze (a Maspalomas, nel sud dell'isola, hanno recentemente inaugurato un resort da 2.600 posti, il più grande dell'arcipelago spagnolo).

Purtroppo la concentrazione di strutture ha portato anche un forte impatto ambientale con poca attenzione alla sostenibilità ed addirittura la creazione di spiagge artificiali di sabbia o di cemento. Esistono tuttavia piccole realtà alberghiere, alcune anche sulla costa, con una diversa concezione del turismo (es. la catena Hecansa). Curiosità: esiste un'ottima catena alberghiera, la Paradores, di proprietà dello Stato, gestita da privati. I paesaggi di Gran Canaria sono molto vari, una notevole (bio)diversità caratterizza l'isola. Se la costa, spesso alta e frastagliata, ovviamente offre scenari marittimi, l'interno è tutto diverso: si va dai deserti alle montagne nel giro di pochi chilometri passando per frutteti, banani soprattutto, e boschi con una grande varietà di piante. Affascinano, soprattutto nell'entroterra, i colori di quest'isola, spesso tutti concentrati nei banchi dei fruttivendoli, ma anche fiori e piante di cui è ricca Gran Canaria. L'isola è assolutamente da attraversare per scoprirla al meglio. L'entroterra è solcato da profondi canyon desertici, da crateri di vecchi vulcani ormai spenti e da stazioni montane con ampie possibilità di trekking soprattutto nella stagione "fredda" (si fa per dire).

La costa, a parte gli scempi di cui sopra, offre a sua volta scorci molto belli. Sicuramente da non mancare la visita alle dune di Maspalomas, quattro chilometri di spiaggia a dune (e anche belle alte) dividono la città dal mare. Spettacolare al tramonto. Per il resto la scelta dei luoghi è ampia ma il turismo a Gran Canaria deve essere un po' "randagio", fermarsi in un solo posto significa non approfondire i molteplici aspetti di quest'isola e privarsi del piacere della scoperta di angoli molto belli. A frequentarla soprattutto tedeschi e inglesi. Per gli italiani potrebbe essere dunque una scoperta, aiutati in questo forse anche dalla nuova tratta aerea diretta.

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