22 ottobre 2009

A San Andrés il mare dai sette colori


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SAN ANDRÉS - Un fazzoletto di terra nel mezzo del Mar dei Caraibi, un vero e proprio arcipelago al largo della Costa de Mosquitos (Nicaragua), l'isola di San Andrés e la vicina Providencia fanno parte della Colombia anche se in realtà sono più vicine alle coste del Nicaragua che si apre soltanto 225 km a est. Secondo una leggenda locale qui il mare assume sette colori differenti, dall'azzurro intenso al verde acqua. Sarà per questo che negli ultimi anni è diventata meta per molti turisti occidentali, che amano lo snorkeling e le immersioni grazie anche al paradiso subacqueo costituito da ben sette scogli corallini e da quello sommerso di Alicia Shoal.


Con una popolazione di 77 mila abitanti, San Andrés è un calderone multirazziale che mescola le culture più disparate, il tutto con quel tocco leggero e seducente del clima tropicale che colora la natura e il mare di toni intensi. L'isola, che rimane stretta a filo doppio alla tradizione inglese, qui gli esploratori arrivarono nel 1620 in cerca di nuove terre, comprende un'area di circa 300.000 km². Nel 2000 è stata dichiarata Seaflower Biosphere Reserve dall'Unesco. Fino a una decina di anni fa era famosa solo in Sud America sopratutto per matrimoni che un po' come a Las Vegas venivano celebrati in ogni parte dell'isola, con la scelta di luoghi esclusivi, e a volte arditi come gli altari sommersi su cui i fidanzati si possono dire "sì".

Le acque che circondano l'isola, si distendono sopra un tappeto di colori e coralli nel fondo di un mare incontaminato. San Andrés si può percorre in bicicletta, o in automobile. Sono solo trenta i km di strada panoramica che permettono infatti il giro completo dell'isola. Chi ama l'avventura invece può cimentarsi nella lunga passeggiata, con lo zaino in spalla. Immersioni e Snorkeling a parte gli amanti delle esplorazioni posso avventurarsi alla Cueva de Morgan, la grotta in cui, secondo la leggenda, il pirata Henry Morgan avrebbe nascosto il suo immenso tesoro. Oppure si può raggiungere la parte più meridionale dell'isola a Hoyo Soplador dove l'acqua del mare schizza in aria, attraverso un foro naturale, nella roccia corallina in una sorta di piccolo geyser. Per ciò che riguarda la storia si può invece vistare Loma, uno dei luoghi più tradizionali in cui sorge la celebre chiesa battista, eretta nel 1847.

Tra le spiagge più belle sono da segnalare San Luis, nella parte orientale dell'isola con le sue distese di sabbia bianca, e Johnny Cay isolotto corallino a 1,5 Km a nord del centro abitato. Per lo snorkeling si consiglia Acuario un'altra piccola isola, in cui il mare è poco profondo. San Andrès si raggiunge solo in aereo, con tre compagnie: Avianca, Sam e Aerorepubblica che la collegano da Bogotà, Cali, Cartagena e Medellin. Infine a soli 20 minuti di volo da San Andrés, l'isola di Providencia è il paradiso dell'ecoturismo, il rifugio per chi ama una vita più tranquilla fatta di natura selvaggia e foreste vergini. Ma anche per il mare che lì si schiude al turista grazie alla terza barriera corallina più bella del mondo, secondo l'Unesco. Nell'arcipelago c'è anche Santa Catalina, vicina a Providencia ma quasi isolata geograficamente, è un punto di terra di 1 km² e totalmente deserta.

Curiosità
Il pirata Henry Morgan scorrazzò per tutto il mar dei Caraibi tra il 1635 e il 1688, anno della sua morte. Personaggio realmente esistito è stato uno dei più celebri bucanieri del mondo, assaltando porti e navi e accumulando, si dice, un tesoro immenso. La sua vita fu simile a un romanzo e la sua fama ha ispirato lo scrittore Emilio Salgari, che ha fatto di Morgan il luogotenente del Corsaro Nero. Il mistero e le ombre che avvolgono la sua figura hanno coinvolto anche John Steinbeck che lo descrive in una biografia romanzata "La Santa Rossa". La band scozzese Alestorm gli ha dedicato il suo album di debutto intitolandolo "Captain Morgan's Revenge" ("La vendetta del Capitano Morgan"). E Marco Castoldi, in arte Morgan, ex leader dei Bluvertigo e conduttore di X Factor ha scelto il suo soprannome proprio in onore del fuorilegge. Infine nel film "I pirati dei caraibi" viene rappresentato come il creatore del codice dei pirati.

21 ottobre 2009

Libano, il Paese dei cedri perduti


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E' uno dei Paesi più affascinanti del mondo e forse l'unico nella storia che ha tenuto il suo nome fin dai suoi albori: LIB NIN. Le interpretazioni sono varie, quella ufficiale si riferisce al Monte Libano e proviene dalla parola aramaica "laban" che significa "bianco come il latte". Un riferimento poetico alla neve che ricopriva le montagne e che sciogliendosi in primavera irrigava le vallate.
Per chi arriva dall'Occidente la capitale, Beirut, potrebbe apparire scioccante. Ci si ritrova nel traffico tipico del Medio Oriente, con le macchine che ingolfano le strade, talmente intasate che definirle caotiche potrebbe sembrare un eufemismo. Nonostante tutto ciò, nostante i rumori, e le macchine che strozzano le arterie stradali, ciò che colpisce maggiormente è una strana sensazione, che vi accompagnerà per tutto il viaggio. Un misto di frenesia e tristezza si insinua tra le pieghe dell'anima del viaggiatore mentre guarda attonito i libanesi che con l'incedere della vita quotidiana sembrano incarnare perfettamente il significato della parola araba inshallah che tradotto significa "se Dio vuole". La gente locale vive così: in modo frenetico e cerca di assaporare ogni attimo di vita, ogni respiro della giornata, perché "oggi ho tutto questo, domani non so".

I contrasti che animano la città sono tanti: grattacieli di vetro e cemento in stile Dubai che punteggiano la costa di Beirut inframezzata da locali di classe, e un attimo dopo, non appena girato un angolo, ci si trova di fronte alle case diroccate dai bombardamenti, crivellate di colpi, che rimango lì adagiate su se stesse, quasi a testimoniare la guerra come ferite aperte. Il Libano sta crescendo a una velocità incredibile, sotto tutti gli aspetti e in modo particolare nell’edilizia, tutto questo per attirare il ricco mercato dei paesi del Golfo nonostante, a oggi, si cerchi ancora una stabilità politica.

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Fare un viaggio in Libano vuol dire fare un viaggio nella storia: visitare la città più vecchia al mondo (o meglio l’insediamento divenuto poi città) di Byblos, arrivare fino a Baalbeck, uno dei più bei siti archeologici e meglio conservati del Medio Oriente e poi Tripoli con il suo castello, usato da tutti gli eserciti che si sono succeduti nei secoli e attualmente divenuto una caserma. Sidone con la sua fortezza dei Crociati sul mare e il famoso museo del sapone. E ancora, Tiro con i suoi siti sparsi per tutta la città e il colonnato che si affaccia sul mare, una meraviglia che lascia senza fiato se si pensa a tutto quello che è stato costruito (e anche distrutto) nei secoli.


Ma il Libano è altre tante cose, ad esempio quello forse poco conosciuto e allo stesso tempo più affascinante: il mondo sotterraneo fatto di bellissime caverne. Si chiamano le grotte di Jeita e sono in lista per diventare una delle meraviglie del mondo. Wadi Kadisha, una delle più belle e profonde valli del Paese, incastonata tra le rocce dove tra una piega e l'altra si celano alla vista bellissimi monasteri. La parte che forse lascia l’amaro in bocca è quando si arriva a Cedars, la famosa foresta di cedri, che purtroppo sta scomparendo. Oggi si cerca, attraverso un programma governativo, di ricreare un vivaio di questi alberi, che rappresentano l'emblema della nazione, tanto da comparire anche sulla bandiera. In questa pianta, che cresce molto lentamente, sembra celarsi la vera identità del Libano, il simbolo di un Paese che sta cercando in tutti i modi di risollevarsi, per dimenticare le distruzioni del passato e cercare di puntare in alto, come i grattacieli di Beirut.

Colori d'autunno: rosso cranberry in Massachusetts


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Rosso, giallo e arancio, viola. Colori che inondano i campi e lasciano lo stupore negli occhi di chi guarda, insieme allo stordimento per i profumi e gli odori. E' la natura che si tinge in alcune zone del mondo. Questa festa cromatica si manifesta in Massachusetts e in Quebec in una sinfonia del colore. Un mare rosso, che si stende a perdita d'occhio. Una realtà che ha i confini del sogno in uno Stato americano così legato alla natura come il Massachusetts. Qui ad ottobre è il trionfo dei cranberry, i mirtilli rossi difficili da trovare da noi ma inseriti in ogni tradizione culinaria anglosassone, soprattutto come contorno al celebre tacchino del Giorno del Ringraziamento.

I campi coltivati sono nella Contea di Plymouth, a Cape Cod e sulle isole "vip" come Martha's Vineyard e Nantucket, tutte mete di weekend di lusso per i cittadini di Boston e molto amate negli Stati Uniti. Per le spiagge, per i fari, per la disponibilità e l'apertura mentale degli abitanti e per le bacche rosse. Dai cranberries si ricavano succhi di frutta, marmellate, gelatine e perfino vino, risorsa recentemente scoperta. Ai primi di ottobre, quando i campi diventano un tripudio di rosso e si fondono insieme alle foglie degli alberi nell'Estate Indiana, in Massachusetts è il momento della raccolta e delle feste, tra sagre e manifestazioni. Il clou è il festival del mirtillo: il Cranberry Harvest Festival dove gli amanti della natura e dei paesaggi possono apprendere tutto della preziosa bacca, parlando con produttori ed estimatori, e anche partecipare alla raccolta.

Il cranberries è davvero un mito in questo Stato, il maggior coltivatore degli Stati Uniti. Al Plymouth c'è addirittura un museo per raccontare le origini di questo frutto, che i Nativi Indiani usavano per scopi medicinali. Buono e salutare, il mirtillo rosso è utilizzato anche per prodotti sempre più sofisticati, come le candele profumate, il sapone, il tè, gli infusi. Tra le proposte il vino, che è possibile assaggiare al Village Landing Marketplace: il più noto è il Cranberry Blush, succo di mirtillo al 10% e uva bianca. Tra le curiosità il Cranberry Glass, un vetro tinto di rosso per cristalleria e bicchieri. Perchè qui il mirtillo serve per qualsiasi cosa. Chi non vuole perdersi la visione mozzafiato dei campi tinti di rosso ha anche altre attrattive in questo angolo del Massachusetts dai sapori antichi e dal mare impetuoso, a sud di Boston. Ad esempio, visitare la costa così selvaggia e i tanti villaggi della zona, alla ricerca di marmellate o torte fatte in casa con i cranberries, giusto per rimanere in tema.

In questo periodo si passano tre giorni di feste, tra canti e balli, a Plymouth, al Cranberry World Visitor's Centre sul lungomare e nei campi di Edaville a South Carter, nel villaggio di Sandwich dove c'è il museo del vetro rosso. Ma è a all'isola di Nantucket la tappa obbligata. Oltre al Cranberry Harvest Festival qui i visitatori possono aiutare i coltivatori nella raccolta e possono dare il loro giudizio ad una delle tre gare culinarie ovviamente a base di ricette con i mirtilli. Inoltre l'isola è un paradiso naturale ed è raggiungibile in traghetto e aereo, ma è consigliato vivamente di lasciare l'auto sulla terra ferma. Tanto le attrazioni sono tutte a portata di gambe, comprese le meravigliose spiagge adatte ad un picnic magari con un cesto di fragranti mirtilli rossi appena colti. Per gli amanti della letteratura, Nantucket è il porto da cui salpò il Pequod, la baleniera immortalata da Herman Melville nel suo "Moby Dick". Da qui prese il largo anche il Grampus, descritto da Edgar Allan Poe in "Le avventure di Gordon Pym".