17 dicembre 2009

Speciale Natale in Asia


copyright www.latitudinex.it
Giappone - Terra di contraddizioni e commercio, dove tutto viene trasformato in luci che addobbano le città, anche il Natale non poteva passare inosservato, nonostante qui non sia una festa religiosa. I centri commerciali e i negozi fanno sfoggio di un numero impressionante di Babbi Natale: i giapponesi impazziscono per questo vecchietto vestito di rosso. Lo chiamano Santa Kuroshsu e viene raffigurato con un paio di occhi anche sulla nuca, una particolarità che risale agli dei nipponici. Esiste infatti una divinità, Hoteiosho, che porta i regali ai bambini che si comportano bene e che ha come caratteristica un paio di occhi sulla nuca per controllare meglio il comportamento dei più piccoli. Insomma, i giapponesi hanno reso loro anche Santa Claus. Niente riti religiosi, niente menù speciali, ma tantissimi regali. Tutte le decorazioni natalizie, però, cominciano ad essere rimosse già dal 26 dicembre.


Filippine - Essendo il paese più cristiano dell'Asia, le celebrazioni sono abbondanti e cominciano presto. Al centro c'è la Misa de Gallo, la messa di mezzanotte che può durare fino all'alba. In giro per le città è facile imbattersi in rappresentazioni della Natività e delle peripezie della Sacra Famiglia. I festeggiamenti durano fino all'Epifania. In ogni casa delle Filippine ci sono lanterne di Natale, ossia lampade colorate e decorate. Il piatto che non può mancare è il bibingka, una torta salata di riso e verdura che va bevuto con un te particolare, il salabat.


Cina - Anche qui i cristiani sono una minoranza, ma possono festeggiare il Natale. Le celebrazioni sono esclusivamente nelle grandi città: il presepe latita, anche se una spedizione archeologica nella provincia dello Shaanxi ha rinvenuto una natività in legno risalente all'800 d.C. C'è però un Babbo Natale cinese ed è chiamato Dun Che Lao Ren.



Corea del Sud - Il clou della Festa, molto sentita dai coreani, è la messa di mezzanotte, al termine della quale si battezzano i nuovi fedeli che hanno deciso di abbracciare il cristianesimo. Le città sono animate da una serie di cori tradizionali improvvisati e il pranzo prevede una torta salata a basi di riso, il kimchi, ovvero verdure grigliate con spezie, e carni arrostite. E si scambiano i regali.


India - Le tradizioni cristiane sono mischiate a quelle del paese. Gli alberi di Natale, non essendoci abeti, sono i banani e i manghi, le cui foglie sostituiscono i tralci di pungitopo nella decorazione delle case. La Vigilia per esprimere la gioia della nascita di Gesù si mettono lumini a olio, accesi, in cima ai muri o sui tetti.



Arabia Saudita - L'Islam non riconosce il Natale ma non lo vieta neppure. I festeggiamenti cristiani sono pochissimi e legati solo agli stranieri e si svolgono in maniera privata. In Arabia Saudita non ci sono luci e addobbi natalizi. Tuttavia la reatà mediorientale è estremamente composita e risente dell'influenza di diverse culture, per cui è difficile indicare un modo univoco di festeggiare il Natale in una zona così ricca per etnie e tradizioni.


Armenia - E' tradizionale andare alla badarak, la messa di mezzanotte, durante la quale viene fatta bere ai fedeli acqua benedetta. Prima di Natale è osservata una settimana di astinenza da tutti i cibi di origine animale. Anche i cristiani ortodossi hanno un loro modo di festeggiare il Natale, con particolare attenzione alla sua dimensione più spirituale, trà di essi è infatti usanza benedire una croce e immergerla in acqua. Ogni famiglia preleverà un po' di quest'acqua benedetta e la porterà a casa per berne un sorso prima di mangiare.

Speciale: Natale in Nordamerica


copyright www.latitudinex.it
Canada - Nel rigido inverno canadese, ogni città, ogni comunità e etnia ha il suo modo di festeggiare il Natale. In comune, tutti hanno il cenone, l'albero e Babbo Natale. Un'antica tradizione, risalente a Samuel de Champlain, l'esploratore che fondò la città di Quebec nel 1608, vuole che i festeggiamenti inizino il 25 novembre, giorno di Santa Caterina e festa delle donne single. Gli addobbi natalizi, composti da corone di alloro, luci colorate e l'immancabile abete, decorano tutte le case. I bambini scrivono la letterina a Santa Claus una settimana prima del 25 per chiedere i doni, poi appendono le calze ai camini in modo che Lui possa riempirle di caramelle e cioccolatini. In alcuni paesi esiste anche la tradizione per i bimbi di andare a cantare di casa in casa le canzoni natalizie e come compenso ricevere qualche moneta, dolcetti o qualcosa di caldo da bere, tipo cioccolata. Il pranzo tradizionale ha al centro il tacchino ripieno con contorno di patate e salsa di mirtilli, anche se alcune famiglie usano preparare l'anatra arrosto. A Toronto è tradizione una corsa di Babbi Natale in costume da bagno che sfidano il gelo.

Stati Uniti - Normalmente la sera della Vigilia i bambini cantano in coro per i vicini di casa e per gli amici, bussando alle loro porte e ricevendo in dono dolcetti. Poi, prima di andare a dormire, appendono ai piedi dei loro letti le calze o la federa di un cuscino, dove Santa Claus lascerà i regali. Il pranzo del 25 è dominato dal tacchino ripieno. I festeggiamenti e gli addobbi per le strade normalmente iniziano dopo la festa di Thanksgiving, l'ultimo giovedì di novembre. Da allora ogni città grande e piccola si riempie di luminarie di qualsiasi tipo e di enormi alberi. Il centro delle feste è ovviamente New York. Il Natale nella Grande Mela diventa quasi un affare di Stato con tantissime proposte e tradizioni.

A partire dal Christmas Tree, splendente di stelle Swarovski, eretto al Rockfeller Center, punto focale della metropoli con la sua pista di pattinaggio su ghiaccio. Tutto comincia con la Macy's Thanksgiving Day Parade, la tradzionale parata che parte dalla 77a strada per arrivare alla Seventh Avenue, tra carri colorati, musica delle bande e gonfiabili giganti, tra cui un profano Spider Man. Poi è la volta dell'accensione dell'albero al Rockfeller Center: il primo fu realizzato nel 1930 dagli operai che lavoravano alla costruzione del grattacielo e da allora è diventata l'attrazione principale del Natale newyorkese. Ovviamente tutti i grandi magazzini e i negozi del centro sono illuminati e fanno a gara per mostrare la decorazione più maestosa. Per finire, insuperabile festa di Capodanno a Times Square.

La spettacolare Ball Drop, la grande palla luminosa, verrà innalzata e illuminata sin dalle sei del pomeriggio. Il conto alla rovescia inizierà alle 23.59 quando la New Year’s Ball scenderà lentamente per 60 secondi fino ad indicare l’inizio del nuovo anno allo scoccare della mezzanotte. Ma anche negli altri quartieri si festeggia alla grande. A Brooklyn le case vengono decorate con milioni di luci e pupazzi giganti raffiguranti Santa Claus, angioletti, pupazzi di neve e renne, al punto che sono diventate un'attrazione turistica.

A Staten Island si può partecipare al Candlelight Tour, un'immersione in un villaggio illuminato solo da candele, lampade a olio e focolari per rendere l'atmosfera suggestiva. Nel Bronx, attività per tutta la famiglia, da canzoni Natalizie a recite con bambini, senza farsi mancare lo shopping. Quest'anno, poi, per la prima volta a New York si aprirà al Pier 94 una fiera di artigianato, prodotti artistici e designer. Un'altra tradizione immancabile è il Radio City Christmas Spectacular: fino al 30 dicembre, tra neve e fuochi d'artificio, le celebri Rockettes presentano nuove coreografie per celebrare le festività.

15 dicembre 2009

Speciale Natale Sudamerica


copyright www.latitudinex.it
Brasile - Tantissime tradizioni per questo periodo dell'anno. Il presepe è diffuso nella zona nord-est del paese: a Olinda, cittadina dello Stato di Pernambuco, venne indrotto nel Seicento dal frate francescano Gaspar de Santo Agostinho e da allora è diventao un "must" natalizio. Il presepe è arricchito dalla presenza di alcuni zingari, che secondo la credenza locale vogliono rapire Gesù. E' Papai Noel a portare i regali ai bambini, mentre la messa di mezzanotte è preludio della Ceja de Natal, il pranzo. Nelle città più grandi vengono innalzati enormi alberi con centinai di luci e dovunque ci sono processioni e cortei, che uniscono riti sacri ad altri profani. Gli alberi spuntano ricchi di neve artificiale sulle spiagge con 40 gradi di temperatura, come a Recife.

Spunta anche increbilmente il panettone, portato in dono su slitte e renne di cartongesso. Una delle manifestazioni più famose è quella che si svolge allo stadio Maracanà di Rio De Janeiro, dove le autorità della città danno il benvenuto a Babbo Natale in arrivo sull'elicottero. In un Paese dove ogni scusa è buona per festeggiare, oltre a Natale, i brasiliani aspettano il Capodanno, chiamato passagem de ano o reveillon: è d'obbligo un bagno purificatore nell'oceano, seguendo i riti dell'antica religione candomblè di origine africana.

Argentina - E' la vigilia il giorno più importante. La famiglia si riunisce la sera e si mangia l'asado, carne alla brace, si brinda con panettone e spumante. Fino a pochi anni fa i regali li portavano i Re Magi a gennaio e i bambini lasciavano le scarpe fuori dalla porta di casa insieme ad un po' d'acqua e di erba per rifoccillare i cammelli. Ultimamente anche in Argentina i doni si scambiano a Natale. Buenos Aires comincia a essere illuminata da centinaia di luminarie e alberi artificiali a fine novembre, anche se esplode l'estate e la gente gira in maniche corte.

Bolivia - Il presepe è la tradizione dominante e si trova in tutte le case e le chiese. La notte del 24 ruota attorno alla Misa Del Gallo, al termine della quale le strade vengono cosparse di zucchero. I bambini ricevono i regali all'Epifania e la sera del 5 gennaio le scarpe dei piccoli, con dentro una lettera per i Re Magi, vengono messe fuori dalla porta di casa. Durante la cena natalizia si mangia picana, mais, carne di maiale, pomodori, cipolle, peperoni, zuppe e frutta varia.

Colombia - Tutto inizia l'8 dicembre con l'accensione delle candele. Con l'avvicinarsi del Natale se ne accendono decine in ogni casa e persino ai bordi delle strade. La noche buena, il 24, avviene lo scambio di regali, portati da Gesù Bambino, e si celebra la messa di mezzanotte. Prima di andare a dormire si mangia l'ajiaco, una zuppa di patate, pollo e mandorle, mentre la bevanda tradizionale è il sabjon, un misto alcolico di tequila, uova, latte, vino e whisky.

Cile - I bambini attendono con ansia il Viejo Pascuero, il Babbo Natale in salsa andina. Il cenone inzia alle luci dell'alba del 25, dopo la conclusione della Misa Del Gallo. Il dessert tradizionale è una sorta di pane dolce con frutta e biscotti curiosamente chiamato Pan de Pascua.

Speciale Natale Centroamerica


copyright www.latitudinex.it
Giamaica - Sull'isola delle Antille è la cosiddetta Christmas breeze, la brezza tipicamente decembrina, ad annunciare che si approssimano le feste di fine anno. In questo periodo le strade risuonano dei tamburi che accompagnano i danzatori Jonkunnu, i quali sfilano in costume e maschere e con le loro danze ripercorrono la storia del popolo giamaicano fino alle lontane radici africane. Un altro evento tipicamente natalizio della Giamaica è il Grand Market, una fiera che si svolge in tutta l'isola con stand di vari cibi come le torte di pinda (nome africano per le arachidi) e prodotti artigianali. Per tradizione durante la Vigilia di Natale alcuni mercati sono decorati con striscioni, palloncini e grandi campane e i residenti indossano costumi colorati e cappelli brillanti.

Sulle tavole non manca il tradizionale tacchino natalizio e il saltfish (baccalà) servito con ackee, il frutto nazionale dall’aspetto di una pera di colore arancione i cui spicchi vanno bolliti perché altrimenti sono velenosi. Altre specialità tradizionali natalizie sono l'arrosto di prosciutto, pollo, coda di bue o capretto al curry, accompagnato con yam dolce chiamato yampi. Come dolce natalizio viene servita la torta di frutta jamaicana, preparata con frutta inzuppata di rum e porto. Insostituibili sono anche i goongoo peas, una varietà di piselli dal sapore molto simile alle lenticchie, il breadfruit l’albero del pane servito bollito, arrostito o fritto e il sorrel wine, che è la tradizionale bevanda natalizia, di colore rosso che si ottiene dalle bacche del sorrel, un arbusto molto comune sull’isola.


Messico -I giorni precedenti al Natale sono l'occasione per una simpatica e popolare tradizione: la posada. I riti risalgono alla metà del XVI Secolo e riprendono l'arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria e la loro ricerca di un luogo dove alloggiare. "Dar posada" significa anche ospitare un viandante e nella tradizione natalizia si riferisce inoltre all'abitazione che accoglie i protagonisti della natività. Un corteo segue Giuseppe e Maria, che sono due bambini vestiti appositamente oppure due statue portate dai bimbi, che vanno a chiedere ospitalità in una casa. Prima di arrivare dove saranno accolti, si fermano a chiedere il permesso in altre abitazioni senza esito. In processione sfilano musicisti che suonano strumenti tradizionali, intervallati da preghiere e litanie. Giunti alla casa giusta, il gruppo domanda "posada" con un canto a cui viene risposto dall'interno della casa con un altro coro. Una volta aperta la porta, si prega tutti insieme e la famiglia ospitante offre dolci e bevande. Si chiude il festeggiamento con la famosa "pignatta", una pentola di terracotta o di cartapesta appesa ad una corda che un bambino bendato dovrà rompere colpendola con un bastone. Le pignatte sono piene di frutta, dolci e giocattoli. Questo rito si ripete anche dopo il pranzo del 25.

Costa Rica - Tanta musica anche qui per la Posada, ovvero il periodo di nove giorni che anticipa il Natale. Tamburi e suoni in ogni parte delle città, mentre il presepe, chiamato nascimiento, è al centro delle tradizioni. L'albero si sta diffondendo negli ultimi anni anche grazie alla numerosa comunità tedesca che vive in questo Paese. Il cenone di Natale è molto ricco e ruota intorno all'escabeche, uno sformato di carote, cavoli, peperoni, cipolle, piselli e aceto. Il dolce tradizionale è il navideño. I regali si scambiano a Capodanno, mentre tutto finisce il 6 gennaio con una grande parata di carri e musica.

Cuba - La noche buena, ovvero la Vigilia, è rimasta inosservata per parecchio tempo. Da qualche anno però, da quando lo Stato ha tolto il veto ai riti religiosi, sono tornate le tradizioni di origine contadina. Non mancano addobbi, alberi e presepi, nonostante le temperature calde, e si festeggia a base di banchetti fino all'alba con pietanze ricche di maiale e scorrono litri di birra.



Bahamas - Sotto il sole si festeggia il Junkanoo. Ovvero una festa che trova le origini nel periodo in cui queste isole erano abitate soprattutto da schiavi. Musica locale e tanta allegria che dura fino all'alba per un Natale poco in linea con le tradizioni occidentali.